GENOVA | Nuovo ponte non a norma, arriva la replica di Italferr

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Dopo le polemiche relative al nuovo ponte di Genova, reo di essere fuori norma, perchè ricarcherebbe lo stesso tracciato del ponte Morandi e quindi progettato secondo parametri per raggi delle curve e lunghezza dei rettilinei degli anni ’60, diversi dal DM Infrastrutture del 5 novembre 2001, arriva la replica di Italferr:

“La progettazione del ponte è stata portata a termine nel pieno rispetto delle normative vigenti, ed in piena consapevolezza dei vincoli esistenti sul tracciato e dei vincoli costruttivi e degli effetti di tali vincoli sugli elaborati progettuali.
Tali vincoli, legati a esigenze espresse dalla Struttura commissariale, tese in primo luogo a garantire il ripristino della viabilità dell’area nei tempi più ridotti possibile, contemperando il rispetto delle norme, non hanno comunque impedito il potenziamento della sicurezza e il miglioramento delle caratteristiche prestazionali generali dell’opera”.

In particolare, “stante la scelta di ricalcare il tracciato del viadotto preesistente si segnala come le caratteristiche del nuovo viadotto, a fronte di una modestissima riduzione della velocità di percorrenza, siano portatrici di un aumento della sicurezza legato principalmente all’inserimento delle corsie di emergenza, all’allargamento in curva per miglioramento visibilità, all’allargamento dello spartitraffico, all’apposizione di barriere a norma, all’utilizzo di asfalto ad alta aderenza e all’illuminazione sull’intero tracciato”.

ponte genova 3Intanto nella giornata odierna sono iniziate le prime prove di collaudo del nuovo Viadotto Polcevera. Eseguite con autoarticolati e carrelli telecomandati, proseguiranno anche nei prossimi giorni.

 

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3 Thoughts to “GENOVA | Nuovo ponte non a norma, arriva la replica di Italferr”

  1. punteruolorosso

    era molto più bello il ponte del morandi.

  2. Tutto rigorosamente FALSO, a cominciare dalla premessa secondo cui il nuovo viadotto sarebbe “reo di essere fuori norma, perchè ricarcherebbe lo stesso tracciato del ponte Morandi”.
    In realtà, per evitare di interferire con i sottoservizi, il nuovo viadotto è stato ruotato in verso antiorario (visto dall’alto), per cui il raggio della curva ovest risulta RIDOTTO rispetto a quello del viadotto preesistente.
    Lo ha chiarito proprio Italferr nel “ PROGETTO ESECUTIVO di 1° LIVELLO” http://www.commissario.ricostruzione.genova.it/sites/default/files/upload/NG1200E13RGIF0005C01A.pdf
    pag. 14 e seguenti.
    La soluzione indicata e seguita da Italferr per EVITARE DI RIDURRE IL RAGGIO DELLA CURVA OVEST, è stata l’ “alternativa B” (pag. 16), che OBBLIGAVA a spostare 90 metri di gallerie (pag. 14), ma poi, per far prima e per evitare il vespaio che avrebbe sollevato l’iniziativa di scavare nella roccia che contiene amianto solo per soddisfare gli interessi di Renzo Piano, di Fincantieri, e di Salini Impregilo, si è optato per la soluzione B monca, senza spostare le gallerie, con il risultato che il nuovo viadotto è completamente FUORI NORMA

  3. Per evitare il problema, sarebbe stato sufficiente RIUTILIZZARE LE FONDAZIONI DEL PONTE MORANDI, risparmiando tempo, soldi e cemento, e risparmiando anche l’ambiente già abbastanza devastato, e ora ulteriormente devastato dalle fondazioni nuove.
    Ma questo avrebbe tagliato fuori il disegnino di Renzo Piano e l’apprendista Fincantieri, e avrebbe anche scontentato le mafie del cemento, per cui la soluzione più OVVIA e conforme alla legge è stata immediatamente scartata.
    Adesso, l’UNICO rimedio possibile per non violare la legge, è quello di introdurre dei caselli a monte e a valle del viadotto e dei relativi raccordi, per ESCLUDERLI dalla RETE AUTOSTRADALE.
    L’unico ostacolo è che lo Stato dovrà subentrare ai Benetton, e anche se è TOTALMENTE responsabile del problema che ha consapevolmente creato al solo scopo di favorire la clientela, difficilmente rinuncerà al pedaggio

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